All’Osservatorio Feldman crediamo che l’umorismo sia uno strumento fondamentale per comprendere la società e le sue trasformazioni. È un linguaggio universale, che attraversa culture, discipline e media, e che oggi trova nei social network uno dei suoi principali luoghi di espressione.

Per questo siamo felici di annunciare la nostra collaborazione con We Are Social, agenzia creativa globale con oltre 1.200 professionisti attivi in quattro continenti. Insieme, vogliamo esplorare come l’umorismo si manifesta, si diffonde e si trasforma nell’ecosistema digitale contemporaneo.

Unire la ricerca culturale e l’esperienza digitale

Da anni ci occupiamo di studiare e promuovere l’umorismo nelle diverse discipline scientifiche e umanistiche. Con We Are Social condividiamo la convinzione che la comicità – nelle sue forme più leggere o più sottili – possa raccontare moltissimo del nostro modo di comunicare, di vivere la realtà e di relazionarci con gli altri.

Questa collaborazione nasce con l’intento di mettere in dialogo il mondo della ricerca con quello della comunicazione, creando ponti tra riflessione teorica e osservazione concreta dei fenomeni sociali online.

All'Osservatorio, anche grazie a questa nuova partnership, continueremo a lavorare su ricerche, contenuti e iniziative pubbliche dedicate all’umorismo come forma di linguaggio, come segnale culturale e come chiave interpretativa della contemporaneità. Continueremo a studiare come le persone usano l’ironia nei social, come nascono e si diffondono i meme, e in che modo la leggerezza diventa un modo per creare connessioni autentiche.

Vogliamo comprendere non solo di cosa ridiamo, ma perché ridiamo, e come questo atto condiviso possa aiutarci a leggere meglio le dinamiche della società digitale.

Un nuovo capitolo per il nostro Osservatorio

Con questa collaborazione apriamo un nuovo capitolo del nostro percorso: quello dell’umorismo che vive, respira e cambia nei luoghi dove oggi si forma la cultura collettiva.

Siamo convinti che ridere sia un atto di intelligenza, di libertà e di relazione. E crediamo che studiare il modo in cui l’umorismo abita i social network ci aiuterà a capire un po’ meglio anche noi stessi.