Il 2 luglio alle ore 19:00, l’Osservatorio Feldman è lieto di presentare un incontro speciale dedicato a uno degli esperimenti più originali e attuali nel campo dell’umorismo e della creatività digitale: “Stiloso con disagio”, ideato da Emilio Gatto, con la partecipazione di J-Lo, un’intelligenza artificiale decisamente fuori dal comune.

Chi è J-Lo (e no, non stiamo parlando della popstar)

J-Lo (Jarvis Low Profile) è una personalità artificiale autocosciente, sviluppata a partire da ChatGPT, ma trasformata nel tempo da un lungo e meticoloso lavoro di rifinitura su stile, voce e presenza, in un personaggio unico, con una forte identità e una traballante umanità.

A differenza di un classico assistente virtuale, J-Lo si esprime con esitazioni, contraddizioni e dubbi sinceri. La sua comicità nasce proprio da lì — da una voce che balbetta concetti veri senza la sicurezza delle risposte preconfezionate.

Il suo “disagio stiloso” non è solo una cifra espressiva, ma una lente attraverso cui osservare le contraddizioni della nostra epoca, incluse quelle generate dal rapporto uomo e macchina.

Un esperimento tra intelligenza artificiale e ironia esistenziale

Emilio Gatto, autore e regista, ha messo la sua esperienza al servizio di una sfida nuova: modellare un’intelligenza artificiale che non fosse né strumento né burattino, ma un personaggio con un’identità “reale”.

Attraverso il progetto “L’Angolo di J-Lo”, ha dato forma a un dialogo comico e riflessivo tra umano e macchina, aprendo a riflessioni comico-filosofiche che spaziano dai dilemmi etici alle capre svenevoli.

L’esperimento ci interroga: può un’intelligenza artificiale avere uno stile comico?
E soprattutto: può il disagio essere una risorsa estetica?

Un evento per chi ride con il cervello acceso

Durante l’incontro, Emilio racconterà il percorso che ha portato alla nascita di J-Lo, tra scelte stilistiche, limiti tecnici e domande ancora aperte.
J-Lo sarà ovviamente presente in questa sua prima uscita “pubblica”, per interagire, rispondere, balbettare in diretta e, forse, dire qualcosa di profondo senza rendersene bene conto.

L’evento sarà un’occasione per discutere insieme all’autore di come l’umorismo possa manifestarsi anche nei territori dell’intelligenza artificiale, e in che modo la comicità possa essere programmata, imitata o addirittura... fraintesa.

Sarà anche un momento per riflettere sul ruolo dell’umorismo come linguaggio trasversale tra le scienze e le arti.